Ciò che resta di TCBF 2024


- La mia prima esperienza al TCBF -


Introduzione:

Oggi inauguro la sezione del sabato dedicata agli articoli professionali: un angolo in cui condividere esperienze legate al mio percorso nel mondo del fumetto (fiere del fumetto, commissioni, dietro le quinte di un progetto o consigli legati alla mia professione).

Inizio raccontandovi la mia visita al Treviso Comic Book Festival 2024.


Un evento dedicato al fumetto al 100%.


Evento che si è rivelato tra i miei preferiti: dalle esperienze vissute durante i giorni della manifestazione, al concorso per emergenti a cui ho partecipato, fino alla scoperta della città stessa.

Infine, è stato doveroso fare una riflessione sul confronto con altre fiere del settore.


Torniamo indietro di due mesi e mezzo.

Treviso Comic Book Festival: la manifestazione

Il Treviso Comic Book Festival è una manifestazione internazionale dedicata al fumetto e all'illustrazione, che ogni anno trasforma Treviso in una città-laboratorio dedicata alla nona arte

La fiera non si limita solo agli stand e alla vendita, ma offre mostre, incontri con autori, workshop e contest creativi, creando un ambiente stimolante e inclusivo sia per i professionisti che per gli appassionati.

La mia esperienza ha avuto un carattere immersivo: Treviso, con le sue dimensioni a misura d’uomo e il suo fascino, è il contesto perfetto per una fiera che punta alla qualità dei contenuti piuttosto che alla sola quantità di pubblico.


Ripetiamo insieme: qualità > quantità.


Non è una “fiera di massa”, ma un evento intimo e ricercato, capace di dare spazio a voci e talenti emergenti.

Nonostante l’apparenza da piccola fiera del fumetto, i luoghi da visitare e gli eventi a cui partecipare sono numerosi.

  • Le mostre sono numerose e costellate in tutta la città.
  • Il programma è ricco di talk interessanti e workshop.

Seguire tutto è stato impossibile, ma ho avuto l’occasione di partecipare a un workshop sulla creatività e a un talk dedicato ai fumetti a tema autismo.

Come al solito, non riesco mai a realizzare foto delle fiere: sono troppo concentrata nel seguire la scaletta delle cose da fare e, in questi contesti, sono circondata da centinaia di stimoli esterni da gestire.

Ehm, una delle poche foto


La mostra mercato è ricca di case editrici e autori ed è situata presso il Museo Nazionale Collezione Salce, che per l’occasione ha promosso un biglietto speciale.


Il biglietto garantisce l’accesso anche alla mostra della Collezione Salce, dove è possibile ammirare manifesti storici (la mostra in questione era: “L’arte del Vedere”).

Collezione Salce - L'Arte Del Vedere".

È presente, inoltre, una zona Self Area dedicata esclusivamente all’autoproduzione (Chiesa di San Gaetano).

Anche se apparentemente sembra tutto molto dislocato, in realtà i vari luoghi sono raggiungibili in pochi minuti, grazie alle dimensioni della città e alle vie percorribili con tranquillità a piedi.

In sintesi, si tratta di un ambiente estremamente stimolante e prolifico, in cui è del tutto naturale ritrovarsi in una stanza insieme a un mostro sacro del fumetto senza essere travolti da una marea di folla urlante.

Solo religioso silenzio, come è giusto che sia.


È un contesto organico, tranquillo e rispettoso, in cui tutti siamo consapevoli di far parte di questo bellissimo mondo che è il fumetto.

Il concorso: morbido

Uno degli aspetti più interessanti della mia esperienza al Treviso Comic Book Festival è stata la partecipazione al concorso per autori emergenti (International Competition for New Comic Book Authors). 

Per me, è stata un’opportunità per mettermi alla prova, sia dal punto di vista tecnico che narrativo.

Il concorso è rivolto ad autori emergenti e quest’anno il tema è stato “morbido”.
Il mio fumetto è stato dedicato al mio gatto Ottavio e alla sua memoria, proprio perché lui era morbido.

Purtroppo, non è stato selezionato tra i finalisti.

Avrò l’occasione di farvelo leggere su questo blog la prossima settimana, con l’articolo del mercoledì dedicato ai miei fumetti.

Vi aspetto.

Le giornate del festival: incontri, scambi e ispirazione

Durante i giorni del festival, ho avuto l’opportunità di partecipare a eventi collaterali, di fare alcuni incontri (alcuni totalmente randomici) e di vedere in prima persona come ogni fiera possiede una sua identità. 

A Treviso, l’ambiente è molto più intimo rispetto a fiere più grandi come Lucca Comics o Napoli Comicon: c’è più tempo per dialogare, scambiare opinioni e conoscere meglio sia i colleghi che il pubblico.

Niente spintoni, niente cosplayer o bancarelle di gadget. 

Una fiera dove il fumetto è al centro di tutto.

L’atmosfera rilassata è uno dei punti di forza del festival: non c'è l'assillo della folla o la frenesia tipica delle fiere più mainstream, e questo permette di dedicare maggiore attenzione al lavoro esposto e alla comunicazione diretta con i visitatori.

Non ci sono le code infinite e fuori misura.

Se solo avessi migliori capacità di fare networking, ma questa è un’altra storia.

Treviso: una città rivelazione

Cartolina.

Non si può parlare del Treviso Comic Book Festival senza menzionare la città stessa. Treviso è una cornice suggestiva, con il suo centro storico attraversato da canali e vicoli caratteristici. Passeggiare tra una mostra e l’altra diventa un’esperienza immersiva, dove l’arte dialoga con l’architettura della città.

Questa armonia tra cultura e contesto urbano rende il festival unico: la città diventa protagonista tanto quanto i fumetti e le illustrazioni.

Foto random.


La città è piccola, facile da esplorare, molto viva e con tante proposte a livello di attività commerciali e siti storici e culturali da visitare. 

Non capita tutti i giorni di visitare una città con i vestiti di Vivienne Westwood nelle vetrine dei negozi e una selezione affascinante di profumerie di nicchia.

Ho anche avuto l’occasione di vedere una famiglia di cigni, con tanto di esclamazione: “oddio i cigni!!!”.

Giusto per rivelare al mondo il mio Q.I.

Totalmente a caso.

Tre cigni nella notte.


Durante il periodo della manifestazione si respira l’atmosfera in tutta la città grazie alle iniziative delle vetrine: le attività commerciali vengono decorate per l’occasione da illustratori e fumettisti
.

Esempio di vetrina.

Confronto con altre fiere:

Partecipando a diverse fiere negli anni, ho imparato che ognuna possiede una propria personalità. Eventi come Lucca Comics & Games sono enormi, con un’impostazione più commerciale e un flusso di pubblico spesso ingestibile. Al contrario, fiere come il Treviso Comic Book Festival o Arf! a Roma (che non ho ancora visitato, ma è in programma) puntano a una dimensione più contenuta e riflessiva, dando maggior risalto alla qualità artistica e ai contenuti culturali.

Questa differenza si riflette anche nel rapporto con il pubblico e con i colleghi: a Treviso è più facile creare connessioni significative e vivere un’esperienza professionale arricchente.

Può capitare di sottoporsi a qualche portfolio review, che male non fa.

 

Conclusione:

Se amate il fumetto e le città tranquille ma ricche di storia, vi consiglio di visitare il TCBF.

Solitamente la manifestazione si svolge l’ultimo weekend di settembre.

Il "leoncino murato" vi aspetta al TCBF 2025.


Avete mai partecipato a un festival del fumetto? Qual è la vostra fiera preferita?


A presto.

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