Come sono arrivata fin qui (fare fumetti) - Parte 2

- Fare Fumetti -

In quest’articolo del sabato, per la rubrica “esperienze relative alla mia attività di fumettista”, pubblico la seconda parte dell’articolo “Come sono arrivata fin qui (fare fumetti)”. La prima parte è reperibile al seguente link.

Avevo concluso la prima parte con questo quesito: "Come sono passata da studentessa universitaria senza meta e fuori corso a ribaltare tutto e crearmi un profilo professionale (o perlomeno è questa la volontà) nel fumetto?"

Semplice:

  • Abbandonai gli studi universitari (fu molto difficile ammetterlo, visto che avrei voluto ottenere addirittura un dottorato, ma la vita universitaria non si adatta bene alle mie “problematiche”);
  • Mi iscrissi proprio a quella scuola di fumetto che vedevo pubblicizzata nel 2010/2011.

Mi iscrissi, dunque, al Corso Triennale di Fumetto.
Il primo anno fu abbastanza complesso (ne ero consapevole): era la prima volta che frequentavo una scuola d’arte.
Strano ma vero, riuscii a completare il percorso triennale nei tempi e nelle modalità previste, complice anche il fatto che l’ambiente della scuola era molto inclusivo e l’orario non troppo intenso, a differenza di un corso universitario. Ciò non vuol dire, però, che fosse un percorso facile o da affrontare alla leggera.
Costanza ed esercizio sono fondamentali per portarlo a termine con successo.
L’aspetto più arduo fu mettere in discussione tutto ciò che avevo appreso da autodidatta e costruire un approccio professionale al disegno e alla scrittura.
Infatti, le mie prime tavole di fumetto erano piuttosto generiche e prive di uno stile personale.

Il periodo post-corso, inoltre, non è per niente semplice.
Prima di tutto c’è lo scontro con la burocrazia (soprattutto se l’intenzione è diventare freelancer).

Della serie: "buongiorno e benvenuta nel mondo del lavoro autonomo! Ah, chiedi consigli a persone vicine a te, ma ne sanno meno di te perché tutti sono dipendenti (o hanno fatto lavoretti al nero…)? Ah, nessun conoscente stretto lavora nel settore arte? Nell’editoria? Mi spiace, passerai ore della tua vita a documentarti."

“Nessun problema, mi piace approfondire” 

Per fortuna esistono i commercialisti (trovare il codice ATECO pertinente non è stato facile).

Inoltre, è molto difficile inserirsi (e riuscire ad emergere) nel mercato del fumetto ed è altrettanto complesso promuoversi come freelancer (partecipare alle fiere, fare autopromozione, essere attivi su Intenet).
Per questo motivo ho iniziato a curare con maggiore attenzione i miei profili social (soprattutto Instagram) e a dedicare ore quotidiane al disegno, oltre a lavorare ai miei progetti e portfolio in attesa di un esito positivo. Per ora ho ricevuto solo dei "No" per quanto riguarda proposte editoriali, ma anche inviti a migliorare e a riprovare.

Essere segretari, social manager e, nel mio caso, caregiver di sé stessi non è affatto semplice (maio più ho cose sulla brace, più mi accendo).

Dunque, il percorso che mi ha portata a sviluppare un profilo professionale legato al fumetto e all’illustrazione, è stato tutt’altro che lineare: niente a che vedere con un iter del tipo "Liceo Artistico → Accademia di Belle Arti → Scuola di Fumetto".
Oltretutto, questa linearità nel percorso di studi non è nemmeno fondamentale nell’ambito del fumetto. Analizzando le esperienze di chi opera in questo settore, si può notare una grande varietà di percorsi e strade seguite.

Questo mio cammino, con molta probabilità, seguirà ulteriori evoluzioni in futuro (aprendo il blog si sono svegliati altri vecchi interessi), ma il tutto sarà in linea con i miei progetti e il mio modo di lavorare.
Apprezzo quando tutto torna.

Alla fine, si tratta di individuare le giuste coordinate.
Coordinate che, ogni tanto, vanno ricalcolate.
D’altronde, il mantra di questo blog è “Crea, distruggi e ricrea”.

Se può interessare, nei prossimi articoli potrei parlare del mio percorso in maniera più specifica, della mia esperienza come studentessa di fumetto e della mia opinione sulle scuole di comics in generale (con i suoi punti di forza ma anche con le sue criticità*).

Fine del flusso di coscienza.


A presto.




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